I’ve died – died with hundreds
I’m dead – I was a baby
Up the chimney, I went up in smoke
And now, I’m in the wind
At Auschwitz, it was snowing
The smoke rose up slowly
In the cold, cold of winter
And now, I’m in the wind
And now, I’m in the wind
At Auschwitz, so many people
All held in one great silence
It’s strange – still I’m unable
To smile – here in the wind
I ask, how is it that a man
Can kill his fellow man
And yet, we’re in our millions
Here in the wind – dust in the wind
Just dust, out here in the wind
Still thunders the cannon
And yet still it hungers
Blood – the beast that is man
And still, we’re carried by the wind
I ask, when will it be
That man will have learned
To live without killing
And the wind will find its peace
And the wind will find its peace
And the wind will find its peace
Italian lyrics:
Auschwitz
Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino:
passato per il camino, e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve: il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana, e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare, e il vento si poserà.
passato per il camino, e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve: il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana, e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare, e il vento si poserà.
The song appears on Guccini’s album “FOLK BEAT N.1” (1967)